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Writer's pictureVince Arduaine Di Dato

MALPENSA


Sono le tre meno un quarto e sono bloccato al piano arrivi dell’aeroporto di Malpensa. Devo aspettare un paio d'ore perché forse riesco a prendere due treni per raggiungere Como, dove potrò stare la notte senza investire necessariamente in un albergo.

Arrivo da un viaggio a Roma reso inutile dagli scioperi dei trasporti. Tutto sommato avere una lunga esperienza da viaggiatore in questi casi aiuta e si riescono a raggiungere più o meno e in qualche modo i luoghi dove si vuole essere. Il viaggio è stato vano perché non necessariamente chi si deve incontrare riesce a sua volta a far coincidere tempo e spazio per trovarsi. Malgrado sia un viaggiatore anche lui.

In questi casi si può scegliere se passare i lunghi tempi vuoti tra un passaggio e l’altro recriminando contro le varie categorie di scioperanti e scioperati, contro il governo, contro il sistema, contro la nazione, contro il pianeta e volendo persino contro l’universo intero e le divinità tutte, non necessariamente in quest'ordine a seconda della propria propensione verso lo spirituale o verso il concreto. Il risultato non cambia. Si resta comunque sul posto, in un luogo non necessariamente voluto, malgrado noi, le nostre imprecazioni o le nostre preghiere.

Così una buona cosa da fare è osservare. Questo dà modo di imparare molte cose e di accedere a quello stato d’animo così piacevole che è lo stupore. E mentre vago nell’edicola dell'aeroporto avvicinandomi all’uscita, dopo aver passato in rassegna libri e giornali, vedo avvicinarsi alla cassa due bambini, evidentemente nordafricani, accompagnati da due agenti di Pubblica Sicurezza. Un agente discute brevemente con la cassiera che scuote la testa. Poi ci troviamo ad uscire assieme. I due agenti spiegano qualcosa ai ragazzini, tenendo in mano una schedina per le ricariche telefoniche. Evidentemente era smagnetizzata, appena presa alla macchinetta distributrice e i due bambini si erano rivolti fiduciosi agli agenti per risolvere il problema. Ma apparentemente, il sistema di distribuzione automatico delle schede non prevede un rimborso, né la cassiera dell'edicola è interessata ad una soluzione di qualcosa che non vuole che la riguardi. Non esiste, quindi, un rimborso accessibile da chiunque.

Faccio due passi oltre e senza parere osservo il gruppetto. Uno degli agenti tira fuori venti euro dal suo portafogli personale e va alla macchinetta. Compra una nuova scheda per i due ragazzini, mentre l’altro si sofferma a spiegar loro bene come fare per usarla.

Vero che passa la voglia di imprecare? Vero che in questo mondo ci sono anche persone straordinarie e sono intorno a noi? Essendo raro, diventa ancor più prezioso.

Bello osservare e stupirsi. E trovare il tempo per farlo.

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